Percezioni Racconto

Percezioni(L):

Questo racconto parla di “Percezioni”: si dice che chi sta passando dalla vita alla morte o è in coma, veda una intensa luce bianca o incontri qualche parente deceduto, con cui può parlare o essere accolto. Da questa inquietante convinzione, nasce un racconto molto particolare.
La protagonista ha un terribile incidente, quando si risveglia ha una capacità nuova e incredibile: vede gli angeli custodi. Persone vestite di bianco che accompagnano chi sta male o sta per morire. Vede, però, anche i demoni. Peccato che i demoni sappiano che lei sa.
Questo è l’inizio della nuova vita di Cristine, gli ostacoli che dovrà affrontare saranno molti, dovrà trovare un nuovo modo di vivere, adattarsi a situazioni molto difficili. Ricordatevi di respirare, durante la lettura di questo racconto…

Lulu

“Un ragazzino che passa in bicicletta, attira la sua attenzione: è un ragazzino come tanti, sudato e rosso in volto. Al suo fianco corre una donna con una tuta marrone. La donna si ferma e si volta verso di lei a guardarla.
La sua bocca sorride, ma i suoi occhi fiammeggiano di rabbia, alza una mano e con un dito percorre la sua gola da sinistra a destra in un gesto minaccioso e inequivocabile; quindi si allontana raggiungendo il ragazzino.

Cristine sente mancare il fiato e il cuore perdere un battito, sente salire il nervosismo e l’angoscia, le gambe le tremano: con la mano cerca lo schienale della panchina e si lascia pesantemente cadere su di essa. Il viso in fiamme, gli occhi le bruciano, i polmoni cercano spasmodicamente l’aria che sembra secca e polverosa.
È angoscia e paura. Cristine cerca di riprendersi dallo spavento, ma non riesce a respirare in modo normale. Improvvisamente sente una mano calda e forte sulla schiena, si volta terrorizzata. Vicino a lei, con una mano appoggiata sulla sua schiena, in mezzo alle scapole, c’è un uomo alto, con i capelli neri e un largo sorriso rassicurante.

Albert

“Respira Cristine, respira piano. Dentro. Fuori. Piano….”

“Grazie. Va meglio. Non mi era mai successo, prima…Oh, ecco. Mi chiamo Cristine.”

“Si, lo so. Io sono Albert.”

“Grazie Albert.”

Angeli e demoni

L’uomo ha mille rughe intorno agli occhi che risaltano in un delizioso viso abbronzato, un sorriso bianchissimo e rassicurante. Due laghi azzurri sorridono a una Cristine stupita. E’ completamente vestito di bianco. Giacca, pantaloni, scarpe, camicia, cravatta.

Vestito di bianco

Un bianco candido, luminoso, setoso e delicato. Sembra che, affondando il viso in quel tessuto, si possa sentire profumo di rose. Un angelo, Albert è un angelo e sta parlando con lei. Lei che, sino ad ora, li ha solo visti da lontano, concentrati a sorreggere e accompagnare chi sta per morire.
Il viso di Albert è quello di un uomo maturo, con una corta barba ben tagliata, gli occhi brillano e il suo viso è così attraente che Cristine non può fare a meno di arrossire.

“Sei un angelo, vero? Ti posso vedere e toccare. Sto per morire?”

“Alcuni ci chiamano entità di luce. Ho assunto un aspetto che ti può essere gradevole?”

“Niente ali? Sai quelle belle, grandi, piumose e lucenti….”

“Le vuoi?”

“No! Era per sapere. Il tuo aspetto è molto gradevole e rassicurante. Grazie. Può bastare il tuo sorriso a farmi credere. La tua mano trasmette un calore incredibile. Mi hai fatto passare anche il dolore alle costole.”

“Sono contento. Adesso è meglio che torni a casa, qui non sei al sicuro.”

“Sto per morire o loro verranno a cercarmi?”

“Loro chi?”

“Gli uomini vestiti di marrone.”

“Li vedi?”

“Sì, e loro lo sanno.”

“Allora sei nei guai. Vengo a casa con te. Se ti fidi.”

“Si. Mi fido.”

Cristine si alza, raccoglie le sue cose e si dirige verso l’uscita del parco. Guardandosi intorno si rende conto che ci sono molti uomini e donne vestiti di marrone, ma che ci sono anche molti uomini e donne vestiti di bianco.”