Neve Racconto Noir

Il racconto noir ha “Neve” tra i protagonisti: un pastore maremmano, bianco, gonfio, peloso. Una nuvola candida. Nella fotografia, l’animale è disteso sull’erba. Il verde squillante fa risaltare il pelo candido dell’animale e nel bianco lucente del muso risaltano due grandi e dolcissimi occhi neri. Se avessi un maremmano sarei felice, anche di raccogliere tonnellate di pelo…. Mi devo accontentare delle fotografie. Il racconto incomincia con l’arrivo di una deliziosa cucciola nella vita di una coppia felice. Il mio racconto passa dalla città al lago, dall’appartamento a un piccolo cottage isolato e dal romanticismo al triste per poi diventare inquietante e finire con una rocambolesca fuga della protagonista con il suo cane. Quindi, come avrete capito, il ritmo diventa sempre più incalzante e bisognerà ricordarsi di respirare ogni tanto…

“- Ciao, sono tornato!
– Ciao. Sono in cucina.
– C’è un profumo delizioso e tu sei bellissima.
– Grazie tesoro, sono contenta. La cena è pronta.
– La tavola è bellissima. Festeggiamo qualcosa?
– Sì. Festeggiamo i più bei 10 anni della mia vita.
– Sei così giovane?
– Sciocco. Sono 10 anni che siamo sposati!
– Oh! Per fortuna ho giusto un regalino per te. Vieni in salotto per favore?
– Eccomi.
– Chiudi gli occhi.
– Fatto.

Regalo di anniversario

Teresa si copre gli occhi con le mani. Sente Carlo armeggiare. Qualcosa di umido le sfiora il viso.
– Sorpresa!
Teresa apre le mani. Stenta a mettere a fuoco una massa bianca che le lecca il viso.
– Un cane!
– Non solo un cane, un Maremmano o per meglio dire una Maremmana di 4 mesi. Con un pedigree invidiabile.
– Tesoro, che bella, che dolce. È per noi?
– Certo. Si chiama “Princess Snow of Liverpool”. “Neve” per gli amici.
– È calda, morbida. Trema. O, amor mio, che dolce! Grazie. È un regalo bellissimo.
Il collarino rosso di Neve ha un campanellino e una chiave appesi.
– Che cosa apre questa chiave?
– La nostra nuova casa!
– La nostra nuova casa?
– Sì. Ho comprato una casa per le vacanze, in una zona che è un po’ montagna e un po’ mare: cioè sul lago. Te ne innamorerai.

Chalet sul lago


– Un po’ montagna e un po’ mare? Tesoro, che cosa posso dire? Come hai fatto? Accidenti, mi prendi sempre alla sprovvista!
– È una piccola, bellissima casa, in riva al lago che è navigabile e balneabile. Abbiamo il nostro approdo, un boschetto, un giardino, un orto. Ci passeremo le nostre vacanze e la nostra vecchiaia.
– Io vorrei aspettare a diventare vecchia.
– Anch’io, ma era una vera occasione.
– Come mai?
– E beh, ecco…. Chi me l’ha venduta, la affittava ai turisti… poi nessuno voleva più andarci….
– Come mai?
– O sai, come sono i turisti. Qualcuno muore in quella casa e…
– Ci è morto qualcuno? Come?
– O sai… un omicidio, un incidente…
– Un omicidio? Tu andresti ad abitare in una casa dove è stata uccisa una persona?
– Sì.
– E se succede di nuovo?
– Quante probabilità ci sono che due persone vengano uccise nello stesso posto?
– Hai mai visto i film dell’orrore? I maniaci tornano sempre a uccidere…
– Ma i film non sono la realtà. Poi l’assassino lo prenderanno presto….
– Non l’hanno ancora preso? Magari c’è ancora il sangue per terra e il segno bianco del cadavere…
– Andiamo a vedere.
– Non ceniamo?
– Oh, sì. È vero. Va bene, ci andiamo nel weekend.”