Caffè Racconto

Caffè è un racconto che nasce da una fotografia, ma anche dal ricordo del profumo di una torrefazione.
La protagonista di questo racconto è una donna di mezza età. Il marito ha chiesto il divorzio e generosamente le ha lasciato l’appartamentino al mare in cui di solito trascorrono le vacanze. Generosamente le lascia i vecchi mobili dei genitori. Generosamente le lascia qualche soldo.
Una donna umiliata che approda in un paesino in riva al mare. Chiusa in casa, deve cercare di ritrovare se stessa, la propria dignità, la propria voglia di vivere. Poco per volta, la vita ricomincia. Per guadagnarsi da vivere, Daniela cerca un lavoro. Qualcosa di adatto per una donna che ha sempre fatto la moglie e che adesso, da sola, deve inventarsi una nuova vita. E’ così che la nostra protagonista incontra la Signora Teresa.
Una vecchietta che ha bisogno di compagnia, vivace, intelligente, forse un po’ burbera. Nascerà un rapporto di lavoro, ma anche una bella amicizia. Un’altra storia semplice, delicata, ricca di miei ricordi, inseriti come camei.

“La signora Teresa è una vecchietta bianca, piccola, grinzosa, ma con uno sguardo così vispo e intelligente che impressiona. La riceve in una casa minuscola, pulitissima e profumata di violette. Le porta il caffè su un piccolo vassoio d’argento.

Daniela dice: – È il caffè di Mamma Elide?

– Brava ragazza mia, hai naso!

– È inconfondibile. Le posso chiedere che cosa si aspetta da una collaboratrice?

– Meglio arrivare subito al punto, vero? Bene. Ho bisogno di qualcuno con cui chiacchierare, vorrei poter visitare musei e città, gallerie, cinema e poi c’è la spesa settimanale, le visite mediche…

– Ha bisogno di pulizie, cucina, …

– Assolutamente no. Faccio da sola. Non posso più guidare, e ho una gamba che ogni tanto mi fa cilecca, per questo ho bisogno di qualcuno che mi accompagni. Non ho figli e nipoti, quindi spesso passo le feste da sola. Sono una professoressa di storia dell’arte in pensione, quindi cerco una compagnia istruita e intelligente. Se lo vuoi, il posto è tuo.

– Sarebbe un piacere, per me. Purtroppo non posso permettermi di farlo gratuitamente, anche se non è facile monetizzare la compagnia…

– Non è gratis, ti pago la benzina, un tot l’ora oppure un tot al giorno se stiamo insieme tutta la giornata. Non voglio che tu dorma qui. Se non vuoi passare con me un sabato o una domenica, me lo dici, ma su otto giorni al mese ne devi fare almeno quattro. Non ti metto a posto i libretti, ma ti do quanto vuoi all’ora o al giorno. Me lo dici tu.

– Come faccio…Le chiedo 8 euro l’ora e 80 euro al giorno? E se è troppo o troppo poco?

– Per me va bene. Se ci troviamo bene, tra sei mesi ne riparliamo. Devi solo segnare i chilometri che fai da quando mi vieni a prendere a quando mi riporti a casa. Tieni un diario con gli appuntamenti che ti do e le cose che facciamo insieme.

– Mi sembra tutto semplice e preciso. Ci possiamo provare.

Una nuova amicizia

Daniela e nonna Teresa incominciano a vedersi per andare a fare la spesa e qualche commissione. Poco per volta, Teresa la chiama sempre più spesso per visitare musei, uscire la sera e vedere un film, fare delle lunghe passeggiate.

È una compagnia gradevole, molto istruita e intelligente. Ride per ogni piccola cosa buffa che vede. Accompagnarla non è mai una noia. Sa molte cose, anche interessanti e curiose.

Daniela si sta affezionando a questa piccola donna che ha voluto conoscere tutta la sua storia, ma che non l’ha giudicata.”