Australia Racconto

Il racconto “Australia” nasce dal sogno di un viaggio che mi piacerebbe fare. È uno Stato che racchiude l’alfa e l’omega del genere umano. Dal posto più deserto che ci sia alla metropoli frenetica. Dai fuochi accesi ancora con i bastoncini alla tecnologia più avanzata. C’è di tutto in Australia. Ci sono i marsupiali! Ci sono i Koala, orsetti meravigliosi e tenerissimi e i canguri!!! Ci sono i canguri! Poi ci sono i paesaggi meravigliosi. Per scrivere questo racconto ho letto un diario di viaggio su internet, poi ho cercato libri in biblioteca. Lo sapete che non ci sono romanzi ambientati in Australia, scritti in italiano? Su internet ho scoperto che la situazione degli aborigeni è molto delicata e controversa: vengono sfruttati, sono considerati un grosso problema per l’ordine pubblico. La storia delle migrazioni e dell’occupazione, come potete immaginare, si ripete. Eppure ho scoperto una cosa incredibile: noi consideriamo gli aborigeni selvaggi e ignoranti, non conoscono la nostra tecnologia, sono dediti ai peggiori crimini, si drogano e ubriacano. Come uomini bianchi è, di solito, quello che pensiamo e come riduciamo le popolazioni che invadiamo. Ebbene, ci sono moltissimi aborigeni laureati e alcuni sono diventati scienziati e professionisti valenti. Ma di questo non se ne parla. Il mio primo racconto(ce n’è anche un altro sempre ambientato in Australia, di cui vi parlerò un’altra volta) cerca, tra le righe, di far ragionare su un turismo più responsabile e a cancellare qualche preconcetto.

Lulu

“- Samantha, benvenuta! Sono così felice!

– Oh, Carla, grazie. Sono io a essere così felice! Non ti ringrazierò mai abbastanza. È la realizzazione di un sogno!!!

– Vieni, Edward ci sta aspettando. Abbiamo mille cose da fare insieme e solo un mese!

Vernice lilla

Fuori dall’aeroporto c’è un improbabile camioncino lilla, le porte si aprono cigolando.

– Lilla?

– Vedi, ho comprato della pittura lilla per dipingere una delle camerette, ma c’era un’offerta speciale se la prendevo tutta in blocco, così mi sono ritrovata in mano molta più vernice di quello che avevo bisogno. Ho incominciato a dipingere di lilla tutto quello che mi capitava sotto mano.

Ho fatto diventare lilla il camioncino, le porte del granaio e la tettoia del pozzo. Quando mi sono avvicinata con il pennello al recinto delle pecore, Edward mi è venuto incontro con il forcone: ho dovuto fermarmi.

Carla e Samantha ridono, tanto da avere le lacrime agli occhi.

– Mia madre ha comprato all’ingrosso della stoffa per fare una tovaglia, non ti dico che cosa ne è venuto fuori! Stessa situazione.

Il viaggio finisce oltre un recinto bianco che reca sul cancello la scritta “Kangoo”. Il camioncino entra in un vialetto di ghiaia e si ferma davanti ad una grande casa bianca. Dal granaio con le porte lilla, esce un uomo con un grosso cappello in testa.

– Edward! Che bello conoscerti!

– Samantha, benvenuta! È un piacere. Porto dentro le tue valigie. Spero che il lilla sia il tuo colore preferito!

– Carla mi ha raccontato tutto, il lilla non mi dispiace.

Carla mi fa visitare la casa: ogni stanza è bianca, con le tendine alle finestre, il profumo della cera per mobili, fiori sui tavoli o sulle mensole. Il computer occupa un posto d’onore in salotto. La stanza lilla che mi propone Carla è molto graziosa. Il letto è in ferro battuto, l’armadio è bianco con fiorellini lilla sulle ante. Il bagno è piccolo ma funzionale.

– Che cosa ne pensi?

– È una stanza molto graziosa, Carla. Non è troppo lilla. La trovo adorabile. Dipingerai così anche le altre stanze?

– No, sto aspettando che il magazzino di vernici faccia altre offerte per acquistare altri colori. Magari una la faccio azzurra e una verdina. Noi ceniamo alle 20, di solito, hai un po’ di tempo per rilassarti e disfare la valigia.

– Grazie. Ci vediamo fra poco.

Carla esce chiudendosi la porta alle spalle. Dalla finestra aperta sento entrare il vento caldo e il belare delle pecore. Il latrato di un cane arriva da lontano.

Pasta al forno!

Entro nella doccia, mi lavo, guardo l’acqua scendere nello scarico e la vedo vorticare diversamente. Sono nell’altro emisfero! Sono in Australia! Ho realizzato il mio sogno! Mi asciugo e mi guardo nello specchio, non riesco a crederci. Mi do un pizzicotto e mi rendo conto che è tutto vero. Dopo essermi rivestita, lascio la stanza e vado a cercare Carla. È in cucina. C’è un profumo delizioso di ragù.

– Stai facendo il ragù?

– Sto facendo la pasta al forno!”